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L’evoluzione verso una mobilità sostenibile è segnata dall’aumento della popolarità delle auto elettriche, stimolata notevolmente dagli incentivi auto 2024, che promettono riduzioni fino a 13.750 euro. Nonostante l’attrattiva dei benefici economici iniziali, la gestione quotidiana di un veicolo elettrico porta con sé delle sfide significative, prime tra tutte il costo della ricarica domestica. Un recente studio condotto da Switcher ha evidenziato come l’Italia rientri tra i paesi con i costi di ricarica più elevati in Europa, un fattore non trascurabile per i consumatori italiani.
Analizzando i dati di Eurostat raccolti da Switcher, si scopre che nel 2023 il costo medio per ricaricare un’auto elettrica a casa ammontava a 12,63 euro per 100 km percorsi, con una media di 3,78 euro per 100 km, segnando un aumento del 4,44% rispetto all’anno precedente. In questo contesto, l’Italia si posiziona al settimo posto tra i paesi più cari, con un costo al kWh di 0,335 euro. Ciò si traduce in una spesa media di 19,63 euro per un pieno di energia.
Focalizzandosi sul costo per percorrere 100 km con un’auto elettrica ricaricata a casa, in Italia si arriva a spendere circa 5,87 euro, cifra che rappresenta il 5,49% del reddito netto settimanale medio degli italiani. Questa percentuale è indicativa di un onere non indifferente per le famiglie che scelgono questa tecnologia. In confronto, la Germania, che presenta il costo per kWh più alto (0,402 euro), registra una spesa di 23,57 euro per un pieno.
Questi dati sottolineano l’importanza di considerare non solo il prezzo di acquisto di un’auto elettrica ma anche i costi continui associati alla sua operatività. Per i potenziali acquirenti, è essenziale valutare l’impatto economico della ricarica domestica nel lungo termine, specialmente in un paese dove i costi energetici sono particolarmente elevati. Inoltre, variazioni nei prezzi dell’energia possono influenzare significativamente questi costi, rendendo la pianificazione finanziaria ancora più critica per chi possiede o considera di acquistare un veicolo elettrico.
Mentre l’Italia e la Germania registrano costi di ricarica relativamente alti, ci sono nazioni in Europa dove ricaricare un’auto elettrica è molto più economico. La Turchia emerge come il paese con i costi più bassi, dove un pieno di energia costa solo 3,30 euro e 0,99 euro per 100 km. Questi prezzi rappresentano un notevole vantaggio economico per i proprietari di auto elettriche in queste regioni.
Dopo la Turchia, il Kosovo, la Bosnia Erzegovina, la Georgia e il Montenegro offrono costi di ricarica significativamente più bassi, rendendo l’adozione delle auto elettriche più accessibile e meno gravosa sulle finanze personali. Queste differenze sottolineano la disparità tra i paesi europei in termini di infrastruttura energetica e politiche di supporto alla mobilità elettrica.
È fondamentale ricordare che questi dati sono solo indicativi e possono variare in base a molti fattori, come il tipo di contratto energetico, i chilometri percorsi ogni mese e la capacità della batteria dell’auto. Per esempio, un veicolo elettrico con una batteria da 50 kWh generalmente ha costi di ricarica inferiori rispetto a uno con una batteria da 100 kWh per gli stessi chilometri percorsi. Questa variabilità richiede una considerazione attenta da parte dei consumatori, che devono valutare non solo il costo iniziale dell’auto ma anche gli oneri economici continuativi legati all’uso quotidiano.
In conclusione, la scelta di un’auto elettrica, oltre a riflettere un impegno verso una mobilità più sostenibile, deve anche considerare l’aspetto economico delle operazioni quotidiane. Per i consumatori europei, il contesto economico e i costi energetici del proprio paese possono influenzare significativamente la decisione di acquistare e mantenere un veicolo elettrico, sottolineando la necessità di politiche più omogenee e sostenibili a livello continentale.
Il dibattito sulla convenienza dell’auto elettrica non si limita al prezzo di acquisto, ma comprende anche i costi di gestione, tra cui spiccano quelli di ricarica. In Italia, nonostante i costi relativamente alti, gli incentivi possono rappresentare un importante fattore di compensazione. Tuttavia, per una transizione più equa e sostenibile verso la mobilità elettrica, sarebbe auspicabile una maggiore uniformità dei costi di ricarica a livello europeo.
Per approfondimenti su questi dati e sul confronto europeo, visita il sito di Switcher a questo link.
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